Camille Eid, Avvenire 03/10/2000, 3 ottobre 2000
I palestinesi residenti in territorio israeliano (gli ”arabi israeliani”) sono 160 mila. Scelsero di restare nelle loro case dopo la Nakba (catastrofe), cioè la fondazione, nel 1948, dello Stato di Israele, di cui costituiscono il 18 per cento dei cittadini (circa un milione)
I palestinesi residenti in territorio israeliano (gli ”arabi israeliani”) sono 160 mila. Scelsero di restare nelle loro case dopo la Nakba (catastrofe), cioè la fondazione, nel 1948, dello Stato di Israele, di cui costituiscono il 18 per cento dei cittadini (circa un milione). I palestinesi residenti nei Territori occupati sono poco meno di tre milioni: un milione nella striscia di Gaza, gli altri in Cisgiordania con una maggiore concentrazione a Hebron, Nablus, Ramallah, Jenin e Gerusalemme est. I bambini che hanno meno di 15 anni sono il 47 per cento della popolazione. Dei palestinesi maggiori di 10 anni, l’11 per cento è analfabeta (200 mila persone, 140 mila sono donne), il 17 per cento sa a malapena leggere e scrivere. Nella stessa fascia d’età il 25,6 per cento della popolazione lavora nell’edilizia, il 13,7 nel piccolo commercio, il 12 nella pubblica amministrazione e il 10,6 nell’agricoltura.