Umberto La Rocca su La Stampa dell’01/06/01 a pagina 6., 1 giugno 2001
Dal 1880, i verbali delle sedute del Senato vengono stenografati con la "Michela", una macchina simile a un pianoforte portatile, con i tasti bianchi e neri
Dal 1880, i verbali delle sedute del Senato vengono stenografati con la "Michela", una macchina simile a un pianoforte portatile, con i tasti bianchi e neri. Fu inventata attorno al 1870 da Antonio Michela Zucco, piemontese (un suo nipote figura oggi tra i 50 stenografi del Senato). Per imparare a usare la Michela, gli aspiranti stenografi frequentano un corso durissimo (al termine, spesso sono talmente bravi da vincere i campionati mondiali di stenografia). I turni alla "Michela" durano cinque minuti. Adesso, però, dal momento che negli altri paesi europei le sedute non vengono stenografate ma registrate (in Italia lo si fa già alla Camera), si sta pensando di fare a meno di questo strumento. La sostituzione sarebbe economicamente conveniente perché sparirebbero i costi legati alla formazione dei ’michelisti’ ; il risultato, però, sarebbe più scadente. La Michela, infatti, nel corso degli anni è stata modificata e migliorata: inizialmente in legno, nel dopoguerra fu sostituita da un modello in plastica, e oggi dispone di un software che le permette di scaricare quello che scrive direttamente su computer (il che consente la trascrizione simultanea e la pubblicazione in tempo reale su Internet dei dibattiti in aula).