Giovanna Grassi, Corriere della Sera 16/11/2000 pagina 39, 16 novembre 2000
L’Esorcista. «Quanto l’ha condizionata il film di Friedkin? ”Parecchio. Ha inciso sulla mia vita e mi ha procurato ruoli da ragazza alcolizzata, da donna stuprata, da strega e portatrice di malocchio
L’Esorcista. «Quanto l’ha condizionata il film di Friedkin? ”Parecchio. Ha inciso sulla mia vita e mi ha procurato ruoli da ragazza alcolizzata, da donna stuprata, da strega e portatrice di malocchio. E pensare che io sono una persona serena, impegnata in cause umanitarie e in lotta per la difesa degli animali”. Lei allora aveva 13 anni, cosa ricorda di più? ”Il divieto, a causa della mia età, a pronunciare dialoghi osceni da indemoniata. Sono stata doppiata, ma per anni quella voce mi ha procurato incubi. Poi ricordo von Sydow che si aggirava sul set con biografie del religioso francese Teilhard de Chardin e citava testi sacri e filosofici. Ero impreparata a quello che mi stava succedendo e il Diavolo divenne per me, protestante presbiteriana, un compagno pericoloso di giochi”. I fans le inviano centinaia di messaggi. ”Molti mi chiedono chi è il Diavolo nella società di oggi. E io rispondo: tutto ciò che ruba l’innocenza. Sì, il film di Friedkin mi ha fatto crescere in fretta e mi ha poi condannata a restare bambina per sempre. Ma, tutto sommato, al Diavolo io devo dire grazie: perché attraverso la sofferenza e i dubbi si cresce. L’esorcista non è mai stato solo intrattenimento. L’aspetto religioso del film è importantissimo e insegna ancora oggi la possibilità di decidere il proprio destino”» (intervista a Linda Blair sul film L’esorcista).