Masolino D’Amico su La Stampa del 04/06/01 a pagina 20., 4 giugno 2001
Secondo Masolino D’Amico, Nino Rota «non riusciva a rispettare orari, scadenze, ritmi. Piombava quando voleva, senza preavviso, sicuro di essere sempre accolto festosamente, mangiava, chiedeva un letto, andava a dormire a qualsiasi ora (dormiva molto e dovunque, specialmente ai concerti, ma anche durante le proiezioni dei film che dopo doveva musicare)
Secondo Masolino D’Amico, Nino Rota «non riusciva a rispettare orari, scadenze, ritmi. Piombava quando voleva, senza preavviso, sicuro di essere sempre accolto festosamente, mangiava, chiedeva un letto, andava a dormire a qualsiasi ora (dormiva molto e dovunque, specialmente ai concerti, ma anche durante le proiezioni dei film che dopo doveva musicare). Non rispondeva ai suoi telefoni e non richiamava mai nessuno. Scriveva con una bellissima calligrafia, ma coi suoi ritmi, soprattutto cartoline, tramite le quali teneva i principali contatti. Quelle cartoline le comprava nei musei, dove arrivava poco prima della chiusura, e si fermava all’ingresso. "Ma è utile", spiegava, "se poi riesco a entrare so subito cosa devo vedere, senza perdere tempo". Una volta, in treno, tirò fuori la sua corrispondenza. "Mi aiuti a scrivere questa risposta in inglese?", mi disse. "E’ un po’ che dovrei farlo". Era una lettera di King Vidor, che gli chiedeva di comporre musica per un certo film. "Ma questo film non l’ha già fatto? Già pensa al remake?", dissi io, e guardai meglio il foglio. La data era di 5 anni prima».