Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2001  giugno 01 Venerdì calendario

Giuseppe Ungaretti non cestinava mai nessuna delle lettere che riceveva da amici, artisti, poeti, sparsi in tutto il mondo

Giuseppe Ungaretti non cestinava mai nessuna delle lettere che riceveva da amici, artisti, poeti, sparsi in tutto il mondo. Tra le lettere conservate, quella scritta da Pier Paolo Pasolini, ventenne, per accompagnare il volumetto delle "Poesie a Casarsa": «Non ho saputo resistere alla tentazione di farle questo miserissimo omaggio. Come capirà da questi pochi versi, se avrà la pazienza di leggerli, io abito nel lontano Friuli, a Casarsa, in mezzo ai campi. Capirà pure, purtroppo, che non sono poco ambizioso». C’è anche una lettera del pittore Ottone Rosai, che chiede a Ungaretti di raccomandare un suo dipinto in occasione di un prestigioso premio artistico: «Sai che puoi fare qualcosa per il tuo vecchio amico riguardo al San Babila? Puoi per esempio scrivere a Sereni convincendolo della validità e della bellezza del mio "Vecchio autoritratto" e consigliarlo a non andare in cerca di false perle quando ne ha una in mano così potente e splendida. Ho diversi ammiratori tra i membri della commissione, tra i quali la Spaziani, il Montale, il Tofanelli e altri, ma il Sereni pare vada in cerca della Titina. Fa qualcosa in mio favore e quest’altra volta ti farò più bello nel ritrattarti».