Giorgio Soavi 18/2/2001, 18 febbraio 2001
«A me piacciono molto i suoi paesaggi. Ne ricordo uno, ovale, che non ho mai più visto nelle varie mostre in Europa e nemmeno in America, che aveva quell’aria inconfondibile, e misteriosa, a cui mi sono affacciato tutte le volte che, insonne, a bordo di un vagone letto, ho spiato fuori dal finestrino alzando la tendina» (Giorgio Soavi)
«A me piacciono molto i suoi paesaggi. Ne ricordo uno, ovale, che non ho mai più visto nelle varie mostre in Europa e nemmeno in America, che aveva quell’aria inconfondibile, e misteriosa, a cui mi sono affacciato tutte le volte che, insonne, a bordo di un vagone letto, ho spiato fuori dal finestrino alzando la tendina» (Giorgio Soavi)