Valentino Castronovo, Il Sole-24 Ore 18/03/2001, 18 marzo 2001
Malgrado le potenzialità, India e Cina non erano attrezzate alla transizione verso un’economia moderna cioè industriale
Malgrado le potenzialità, India e Cina non erano attrezzate alla transizione verso un’economia moderna cioè industriale. Gli indiani erano riluttanti ad abbandonare un’arte come la destrezza manuale legata all’identità di casta e alla divisione del lavoro per sesso ed età. I cinesi in passato avevano sopravanzato l’Europa per alcune acquisizioni scientifiche e tecnologiche ma erano convinti che la propria terra fosse nel creato l’unico vero centro di civiltà. Invece il Giappone non era certo alieno dall’autostima ma proprio per questo ambiva ad annettersi l’intera Asia orientale e apprese con apertura quel che meglio poteva servire la causa (non è estranea alla dinamica un’accezione del buddhismo echeggiante l’etica calvinista del lavoro). Mentre il Medio Oriente, a causa di una cultura dispotica, non ha saputo sfruttare le ricadute della ricchezza petrolifera così come la Spagna del Siglo de Oro quelle dello sfruttamento coloniale (David S. Landes).