Gaetano Afeltra, Corriere della Sera 11/4/2001, 11 aprile 2001
«Una sera, ospite a casa della principessa di Carignano, scrollando la testa nel gesto che gli era consueto, Alfieri fece cadere una preziosa tazza da tè di porcellana cinese, impigliatasi nei suoi lunghi capelli
«Una sera, ospite a casa della principessa di Carignano, scrollando la testa nel gesto che gli era consueto, Alfieri fece cadere una preziosa tazza da tè di porcellana cinese, impigliatasi nei suoi lunghi capelli. La nobildonna, accorata nel vedere spaiato il suo servizio preferito commentò: ”Oh quanto sarebbe stato meglio che fosse andato tutto!” Non finì neanche di dirlo, che, senza scomporsi, il conte Alfieri sollevò a due mani il tavolino con le tazze rimanenti e lo rovesciò sul pavimento. Dopodiché, se ne andò senza dire una parola» (Giovanni Papini).