Vanni Cornero, La Stampa 19/01/2001, 19 gennaio 2001
Le mucche da abbattere vengono caricate su un camion a due piani con rimorchio, capace di ospitare 35 capi
Le mucche da abbattere vengono caricate su un camion a due piani con rimorchio, capace di ospitare 35 capi. Per evitare crisi di terrore, agli animali viene iniettato un sedativo. Giunte in un macello appositamente destinato all’abbattimento degli animali malati (e perciò disinfettato a fondo ogni giorno), le mucche sono spinte in un corridoio che porta alla ”camera della morte”, un recinto dove restano ammassate in attesa dell’esecuzione. Una per volta le mucche entrano in un’area dove viene loro sparato in testa con una pistola a proiettile ”captivo”, cioè prigioniero, una specie di punteruolo che trapassa l’osso frontale e trafigge il cervello. L’animale crolla a terra su un piano basculante concavo chiamato ”culla”, che lo rovescia e lo solleva, in modo che possa essere appeso per le zampe posteriori. Visto che la bestia non è del tutto morta, un addetto le recide carotide e giugulare. Un fiotto di sangue si rovescia a terra, gli altri animali in attesa ne avvertono l’odore e iniziano a muggire folli di terrore. Dalla carcassa, squartata e eviscerata, si asporta la testa. Il resto viene bruciato in un forno, tipo ”Sardigna”, che distrugge rapidamente carcasse dai 400 ai 700 chili.