Sebastiano Vassalli, Corriere della Sera 9/5/2001, 9 maggio 2001
«Già oggi, la nostra critica letteraria non è in grado di promuovere niente e nessuno; non ha scuole o tendenze particolarmente riconoscibili; non riesce nemmeno a fornire quella scala di valori, magari sbagliati, per cui in passato anche le persone non particolarmente colte sapevano che Landolfi e Gadda abitavano nei piani alti della letteratura, e che Guareschi e Guido da Verona, pur vendendo più libri di loro, abitavano nell’ammezzato
«Già oggi, la nostra critica letteraria non è in grado di promuovere niente e nessuno; non ha scuole o tendenze particolarmente riconoscibili; non riesce nemmeno a fornire quella scala di valori, magari sbagliati, per cui in passato anche le persone non particolarmente colte sapevano che Landolfi e Gadda abitavano nei piani alti della letteratura, e che Guareschi e Guido da Verona, pur vendendo più libri di loro, abitavano nell’ammezzato. Oggi, tutti gli autori e tutte le opere galleggiano in un brodo primordiale, dove l’unica segnaletica chiara e visibile è quella delle classifiche» (Sebastiano Vassalli, scrittore)