Gian Antonio Stella, Corriere della Sera 10/01/2001, 10 gennaio 2001
Un ritratto di Francesca Vacca, quando ancora non era la contessa Agusta, ma aveva già la lingua veloce
Un ritratto di Francesca Vacca, quando ancora non era la contessa Agusta, ma aveva già la lingua veloce. «Figlia della piccola borghesia milanese, tirata su nel solco della buona educazione d’altri tempi, iscritta alle Orsoline in quel viale Maino che la notte s’animava con le prime lucciole espulse dai casini dalla ”Merlin”, bella, estrosa, prorompente, raccontano che amasse tanto le provocazioni da incendiare i corteggiatori così: ”Salve, sono la Vacca e studio lingue in viale Maino”».