la Repubblica 28/02/2001, 28 febbraio 2001
«A Lucca si vive e si conosce la corruzione con più profondità che in ogni altro luogo della terra
«A Lucca si vive e si conosce la corruzione con più profondità che in ogni altro luogo della terra. Appartiene al peccato tutto ciò che viene all’aria e alla luce, mentre è promessa di perdono e di grazia tutto ciò che viene custodito nel segreto dell’intimità casalinga, chiuso nella cassaforte dei risparmi e delle memorie. Più della morte, il lucchese teme gli scandali, le novità, i mutamenti. Così imprigiona le proprie contraddizioni: da una parte il benessere, gli agi, l’intraprendenza, dall’altra un’acuta percezione della vanità e della miseria del mondo» (Cesare Garboli nel saggio introduttivo del libro Toscana terra di alpe e di mare, curato dalla Provincia di Lucca e contestato dal Comune).