Bbc news 12/02/2001; Viviano Domenici, Corriere della Sera, 02/03/2001, 12 febbraio 2001
Negli anni ’60 a Bamiyan si incontravano le carovane di hippy dirette a Katmandu. Dopo la guerra civile seguita all’invasione sovietica, l’area divenne la roccaforte di Hezb-i-Whadat, la principale fazione dei musulmani Shi’a, membri dell’Alleanza del nord nemica dei Talebani
Negli anni ’60 a Bamiyan si incontravano le carovane di hippy dirette a Katmandu. Dopo la guerra civile seguita all’invasione sovietica, l’area divenne la roccaforte di Hezb-i-Whadat, la principale fazione dei musulmani Shi’a, membri dell’Alleanza del nord nemica dei Talebani. I guerriglieri di Hezb-i-Whadat usarono il sito come deposito di munizioni e ricovero per gli sfollati. Quando, nel ’97-98 i Talebani li cacciarono, promisero che non avrebbero danneggiato i reperti archeologici. Al posto di affreschi e statue, gli studenti di teologia immagazzinarono «in una sala, armi automatiche e razzi, in un’altra mine anticarro di fabbricazione iraniana, statunitense e italiana, nuove di zecca, detonatori per mortai, pericolosamente confusi con mine antiuomo russe, pakistane e cinesi».