Guido Furbesco e Giordano Stabile su Lo Specchio de La Stampa del 25/08/2001 a pagina 30., 25 agosto 2001
Nella Grecia antica le note musicali venivano indicate con le lettere dell’alfabeto (a ogni lettera corrispondeva una nota)
Nella Grecia antica le note musicali venivano indicate con le lettere dell’alfabeto (a ogni lettera corrispondeva una nota). Nell’XI secolo Guido d’Arezzo, monaco dell’abbazia di Pomposa, oltre alla lettera abbinò alla nota corrispondente una sillaba. Musicando un inno a San Giovanni, fece in modo che ogni verso iniziasse su una nota diversa (in ordine ascendente). La prima sillaba del verso corrispondeva quindi a una nota particolare: "UT quaeant laxis / REsonare fibris / MIra gestorum / FAmuli tuorum / SOLve polluti / LAbii reatum sancte Ioannes". Fino al Rinascimento ogni nota della gamma veniva indicata da una lettera (dalla a alla g) e da una o più delle sillabe scelte dal monaco. In seguito, nel mondo anglosassone rimasero le sole lettere; nei Paesi neolatini le sole sillabe. La sillaba UT, ancora oggi in uso in Francia, in Italia e Spagna è divenuta DO per facilità di dizione. Il SI fu aggiunto tra Cinque e Seicento, forse ricavato dalle iniziali di Sancte Ioannes).