Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2001  settembre 29 Sabato calendario

Secondo l’Istat, l’età media in cui le donne restano incinte è 30 anni. Da una parte è il periodo ideale perché in genere si è già trovato un lavoro (e quindi uno stipendio fisso) e la carriera ha cominciato a dare almeno una parte delle soddisfazioni che cercavate

Secondo l’Istat, l’età media in cui le donne restano incinte è 30 anni. Da una parte è il periodo ideale perché in genere si è già trovato un lavoro (e quindi uno stipendio fisso) e la carriera ha cominciato a dare almeno una parte delle soddisfazioni che cercavate. Dall’altra parte però, è più difficile concepire un bambino: infatti dai 30 ai 35 anni la fertilità femminile scende del 20%. La situazione, poi, si complica per chi decide di aspettare ancora qualche anno: dai 35 ai 39 cala ancora fino al 30-50%, riducendosi addirittura del 90% tra i 40 e i 45 anni. « vero, la sterilità è in aumento», conferma il professor Carlo Flamigni, che dirige la prima clinica ostetrica ginecologica dell’università di Bologna ed è presidente della Società italiana di sterilità e fertilità (Sifes) e Medicina della riproduzione (Mr). «Fare figli più tardi è di per sé un problema, perché purtroppo la fertilità femminile dipende molto dall’età: biologicamente la donna è all’apice della fecondità tra i 18 e i 24 anni. Le possibilità di concepire restano alte fino ai 32, poi, dopo i 36 anni cominciano a diminuire. Non a caso l’età media delle donne che viene da noi in ospedale a Bologna a fare fecondazione assistita è di 38 anni e mezzo».