Luciano De Crescenzo, "Le donne sono diverse", Mondadori, 6 settembre 2001
Ippolito, figlio di Teseo, s’era votato alla dea Artemide e doveva restar vergine. Quando Fedra, la matrigna andata sposa a Teseo, lo concupì, lui la respinse
Ippolito, figlio di Teseo, s’era votato alla dea Artemide e doveva restar vergine. Quando Fedra, la matrigna andata sposa a Teseo, lo concupì, lui la respinse. Lei allora lo calunniò presso il padre: «Ippolito ha tentato di violentarmi!» e il padre, furibondo, implorò il dio del mare Poseidone di annegarlo. Ippolito morì tra i flutti, ma poco prima di spirare, tra le braccia del padre piangente, poté protestare la sua innocenza. Il medico Asclepio, allora, lo resuscitò.