Salute di Sorrisi e canzoni, n. 29 settembre 2001 pag. 19, 29 settembre 2001
Se vostro figlio «strizza» gli occhi è il momento dell’oculista. Uno dei primi sintomi di un calo di vista», dice il professor Cesare Bisantis, direttore dell’Istituto di clinica oculistica dell’Università di Padova, «è il mal di testa dopo qualche ora di applicazione nello studio
Se vostro figlio «strizza» gli occhi è il momento dell’oculista. Uno dei primi sintomi di un calo di vista», dice il professor Cesare Bisantis, direttore dell’Istituto di clinica oculistica dell’Università di Padova, «è il mal di testa dopo qualche ora di applicazione nello studio. Se il bambino si avvicina troppo al libro, dice di non vedere bene la lavagna, strizza gli occhi o li ha arrossati, serve una visita dall’oculista». Può anche capitare che «il ragazzo veda bene le cose lontane, ma da vicino debba fare uno sforzo maggiore per mettere a fuoco. In questo caso si tratta di ipermetropia, un difetto abbastanza diffuso tra i bambini, che può creare seri danni solo se trascurata. Se una miopia non corretta infatti, può portare deficit visivi permanenti, l’ipermetropia non corretta può portare allo strabismo». Ma ci sono anche bambini che, pur non essendo miopi, si comportano come se lo fossero: si tratta di affaticamento visivo. Niente occhiali in questo caso, ma l’oculista serve sempre, come i suoi consigli: «Non fate applicare il bambino per più di un’ora di seguito, non fatelo stare ore e ore davanti al computer o alla Tv, nutritelo meglio. Spesso questi sono bambini indeboliti nel periodo della crescita, che mangiano troppe merendine e poca carne, pesce o verdure».