Pietro Greco, L’Unit del 07/09/01 a pagina 10, 7 settembre 2001
Nel settembre del 1999, per confermare la presenza dei buchi neri al centro della via Lattea, previsti anche dalla teoria della relatività di Einstein, gli scienziati della Nasa hanno lanciato nello spazio il ”Chandra”, un satellite capace di vedere con grande precisione la materia che emette raggi x
Nel settembre del 1999, per confermare la presenza dei buchi neri al centro della via Lattea, previsti anche dalla teoria della relatività di Einstein, gli scienziati della Nasa hanno lanciato nello spazio il ”Chandra”, un satellite capace di vedere con grande precisione la materia che emette raggi x. Secondo le teorie astrofisiche, un buco nero non produce quasi nessuna radiazione ed è invisibile: sarebbe segnalato solo dalla materia che, ruotandogli attorno a velocità vertiginosa, emette raggi x. Finora gli scienziati erano solo riusciti a vedere questa materia, mentre il satellite ”Chandra”, grazie alla sua alta definizione, ha captato i raggi x (che hanno un’energia 50 volte più grande del Sole) emessi dalla materia prima di essere inghiottita dal buco nero. Gli astrofisici hanno così potuto misurare le dimensioni del buco nero: la sua sfera ha un raggio di circa sei milioni di chilometri in cui è concentrata una quantità di materia pari a sei milioni di stelle simili al Sole.