Giulio Nascimbeni, Sette n. 36/2001, 10 settembre 2001
«Finalmente possiamo rinnovare il vecchio repertorio dell’ossìmoro, cioè di quella figura retorica che consiste nel riunire due termini di senso opposto in una sola espressione (dal greco ”oxymoros” che significa ”acuto sotto un’apparenza di stupidità”)
«Finalmente possiamo rinnovare il vecchio repertorio dell’ossìmoro, cioè di quella figura retorica che consiste nel riunire due termini di senso opposto in una sola espressione (dal greco ”oxymoros” che significa ”acuto sotto un’apparenza di stupidità”). Di solito, gli esempi immancabili erano le ”convergenze parallele” teorizzate in politica da Aldo Moro, il ”ghiaccio bollente” di una canzone lanciata da Tony Dallara, i ”morti viventi” di un famoso e imitatissimo film americano dell’orrore e, particolarmente per gli amanti della letteratura, un verso di Giuseppe Ungaretti: ”Con le braccia colme di nulla”. Ma, come si è detto all’inizio, a rinnovare il repertorio dell’ossìmoro ha provveduto recentemente il Tg1 della Rai. In un servizio sulla situazione nel Medio Oriente è stato detto ”la politica di Sharon ha ottenuto numerosi consensi negativi”. Considerando che, nel linguaggio parlamentare, già esiste la ”sfiducia costruttiva”, il futuro ci riserverà i ”dissensi positivi”?» (Giulio Nascimbeni)