Alessandra Giuliani, LíEspresso 24/05/2001, 24 maggio 2001
Due fattorie del Nevada, le ”Chastity Grey’s Freedom Ranch”, accolgono donne che hanno subìto violenze sessuali e, per far superare lo shock, mettono a loro completa disposizione maschi docili, sottomessi e «costretti» in cinture di castità (una sfilza di semicerchi in metallo per ingabbiare il pene chiusa in cima da un lucchetto e fissata al corpo da una fascia in pelle che gira intorno ai fianchi)
Due fattorie del Nevada, le ”Chastity Grey’s Freedom Ranch”, accolgono donne che hanno subìto violenze sessuali e, per far superare lo shock, mettono a loro completa disposizione maschi docili, sottomessi e «costretti» in cinture di castità (una sfilza di semicerchi in metallo per ingabbiare il pene chiusa in cima da un lucchetto e fissata al corpo da una fascia in pelle che gira intorno ai fianchi). Secondo la responsabile delle fattorie, detta ”papessa”, questi uomini (che non vengono pagati per i loro servigi) sono «molto orgogliosi della loro nuova condizione, anche perché varcare i cancelli del ranch è difficilissimo ed è considerato un premio riservato ai migliori maschi sottomessi, quelli che sono riusciti a superare un infernale noviziato che dura oltre un anno». Per quanto riguarda le donne, «la cura è lenta ma funziona»: le pazienti possono restare nel ranch anche molto a lungo, ma devono rendersi utili, ad esempio confezionando cinture di castità maschili («un lavoro che procura grande soddisfazione alle donne»), che poi vengono vendute anche via mail (scrivendo a greyranch@oath.com). Con ogni acquisto si può vincere un soggiorno per due al ranch.