10 settembre 2001
Lombardi Monica Liliana, di anni 44. Italo-argentina residente a Roma, alta, bruna, capelli corti, sguardo da ragazzina, aria elegante
Lombardi Monica Liliana, di anni 44. Italo-argentina residente a Roma, alta, bruna, capelli corti, sguardo da ragazzina, aria elegante. Cinque anni fa, separatasi dal diplomatico argentino con cui aveva avuto una figlia, aveva preso a far l’amore con Tatò Francesco, di anni 48, sceneggiatore e scrittore, fratello di Anna Maria, ex compagna di Marcello Mastroianni. Un anno e mezzo fa i due avevano avuto un figlio, Giacomo. Tuttavia non erano andati a vivere insieme: lei si faceva mandare le bistecche argentine nel lussuoso appartamento in piazza di Pietra; lui aveva costruito un soppalco nella sua dimora di Testaccio per il pargolo e faceva la spola tra le due case in bicicletta. Tra di loro preferivano parlare in francese. Due mesi fa andarono in vacanza al mare, in una villetta affittata sulla costa laziale, tra il Circeo e Sabaudia. Lì presero a litigare. Alle 7 e 30 di giovedì il Tatò trovò la Lombardi in top bianco e calzoncini, intenta a dar la caccia ai topi battendo con una scopa tutti i muri di casa. Incredulo le urlò che, con le sue fobie, stava trasformando un mignolo in una montagna. Così facendo le mostrò il mignolo della mano sinistra. Per tutta risposta, lei glielo morse fino all’osso. Poi lo minacciò di non fargli più vedere il bambino. Lui andò su tutte le furie e prese a colpirla, forse con un posacenere, forse col manico di una vanga, finché lei non morì dissanguata, lo scalpo sollevato. Il Tatò strofinò un maglione macchiato di sangue sul pavimento del giardino e tentò invano di sostenere ch’era caduta dal terrazzo del secondo piano. In una villetta di via Molella, traversa della litoranea di Sabaudia piena di eucaliptus e finocchio selvatico, Latina.