Cinzia Fiori sul Corriere della Sera del 11/09/01 a pagina 31, 11 settembre 2001
Secondo Giovanni Nencioni, ex professore di lingua italiana alla Scuola Normale Superiore di Pisa, scrittore e presidente onorario dell’Accademia della Crusca, lingua inglese e dialetti non sono più una minaccia per l’italiano
Secondo Giovanni Nencioni, ex professore di lingua italiana alla Scuola Normale Superiore di Pisa, scrittore e presidente onorario dell’Accademia della Crusca, lingua inglese e dialetti non sono più una minaccia per l’italiano. Il linguista: «Non c’è nulla di male nelle lingue internazionali... Mi preoccupa, invece, l’enorme quantità di sigle ormai usate in tutti i campi. S’è cominciato con i nomi dei partiti, poi gli acronimi hanno invaso l’economia, la scienza, la medicina. E’ una consuetudine importata dall’inglese e purtroppo porta all’intendersi solo fra esperti della materia. Se i nomi fossero scritti per intero si riuscirebbe a capire perlomeno a quale campo concettuale appartengono» Secondo il professore, inoltre, in Italia i dialetti dovrebbero rimanere circoscritti nell’ambito familiare, comunitario e colloquiale: «Per far cultura e conoscenza, bisogna passare all’Italiano» (Nencioni).