Sergio Piscitello, "Gli inquilini del Quirinale", Bur Rizzoli 1999, 11 settembre 2001
Segni ebbe bisogno del figlio Celestino, che gli guidava la mano, per firmare le dimissioni dal suo letto di malato
Segni ebbe bisogno del figlio Celestino, che gli guidava la mano, per firmare le dimissioni dal suo letto di malato. Era stato un presidente sobrio, elegante, discreto, con una sola grande passione: il volo. A ogni fine settimana, o tutte le volte che se ne presentava l’occasione, Segni usava l’aereo presidenziale. Il suo pilota era il Tenente colonnello Ezio Pietrolucci, audace ma sgraziato: i suoi atterraggi erano così bruschi che nel salottino di pelle volavano regolarmente libri, giornali e borse.