Sergio Piscitello, "Gli inquilini del Quirinale", Bur Rizzoli 1999, 11 settembre 2001
Cossiga trovava San Rossore triste e la abbandonò a una dissennata gestione esterna. Per Castelporziano aveva una predilezione: ristrutturò il Castello con tanto di sala teatro
Cossiga trovava San Rossore triste e la abbandonò a una dissennata gestione esterna. Per Castelporziano aveva una predilezione: ristrutturò il Castello con tanto di sala teatro. Sul pennone di Villa delle Ginestre, trasformata in una vera Camp David all’italiana, sventolava perennemente il vessillo presidenziale che Cossiga ha contribuito a disegnare. Aveva la passione per il comando delle Forze Armate: fece sistemare in cantina una "Sala situazioni" più moderna di quella reale posta sotto il Monte Cavo. Lettore appassionato di gialli e di fantapolitica, aveva un’ossessione per i complotti e per la sicurezza. Giuseppina Sigurani, moglie di Cossiga, non ha mai messo piede al Quirinale. Di lei esiste solo una foto pubblica, rubata mentre la signora faceva spese. Anche i figli sono pressoché sconosciuti. Cossiga tornava a dormire ogni sera a casa.