Pascal Dibie, "Storia della camera da letto", Rusconi, 13 settembre 2001
In Francia, fino al XIV secolo l’arredamento delle camere da letto, anche nobiliari, rimase molto austero: di solito c’erano i cassoni-cassaforte che custodivano gli ornamenti delle vesti e delle tavole, un inginocchiatoio e il letto
In Francia, fino al XIV secolo l’arredamento delle camere da letto, anche nobiliari, rimase molto austero: di solito c’erano i cassoni-cassaforte che custodivano gli ornamenti delle vesti e delle tavole, un inginocchiatoio e il letto. Un "letto completo" era costituito dal fusto o intelaiatura, quasi sempre in quercia o faggio, sul quale poggiava un fondo di assi. Altri fusti, detti "cordati", avevano come "rete" un sistema di corde intrecciate. I fusti erano alti da terra per consentire di infilarci sotto orinale, piccoli cassoni o un "charliz roulerez", basso lettino a rotelle che veniva estratto alla sera per far dormire il valletto vicino al padrone. Il pagliericcio era un saccone di foglie o paglia sul quale si poggiava il "materas" (dall’arabo "matrah", "cosa gettata per terra") imbottito di lana o cotone. Su questo si poggiava infine il letto di piume, la "culcita plumea" che veniva venduta dal "culcitarius". Il letto era coperto da "drap" di lino o canapa, la testa si poggiava sul "chevez". Il cuscino, per tutto il medioevo, è una lunga traversa che occupa l’intera larghezza del letto. Per scaldare il letto si usavano coperte di tessuto che potevano essere anche foderate di pelliccia o trapunte. I letti avevano dimensioni smodate rispetto alle stanze che li accoglievano: fino a quattro metri per 3,5 metri, circondati da uno o due gradini che sporgevano di un piede (0,324 metri)(per rifarli i domestici utilizzavano un bastone speciale).