Alessandro Baricco su la Repubblica del 12/09/01 a pagina 13., 12 settembre 2001
«Nei diciotto minuti che separano i due aerei, nello sgranarsi degli altri veri e falsi attentati, nell’invisibilità del nemico, nell’immagine di un Presidente che se ne parte da una scuoletta della Florida per andare a rifugiarsi nel cielo, in tutto questo c’è troppa maestria drammaturgica, c’è troppo Hollywood, c’è troppa fiction
«Nei diciotto minuti che separano i due aerei, nello sgranarsi degli altri veri e falsi attentati, nell’invisibilità del nemico, nell’immagine di un Presidente che se ne parte da una scuoletta della Florida per andare a rifugiarsi nel cielo, in tutto questo c’è troppa maestria drammaturgica, c’è troppo Hollywood, c’è troppa fiction. La Storia non era mai stata così. La realtà non va a capo, non concorda i verbi, non scrive belle frasi. Noi lo facciamo, quando raccontiamo il mondo. Ma il mondo, di suo, è sgrammaticato, sporco, e la punteggiatura la mette che è uno schifo. E allora perché la storia che vedo accadere in quel televisore è così perfetta? Perché è già perfetta prima che la raccontino, nello stesso istante in cui accade, senza l’aiuto di nessuno?» (Alessandro Baricco).