Salute di sorrisi e canzoni n. 29 settembre 2001 pag. 42, 29 settembre 2001
«Per raccogliere funghi», dice Morara, «è necessario avere un permesso, che può essere rilasciato (a pagamento) dal Comune, dalla Provincia o dalla Comunità montana
«Per raccogliere funghi», dice Morara, «è necessario avere un permesso, che può essere rilasciato (a pagamento) dal Comune, dalla Provincia o dalla Comunità montana. Attenzione, però: avere la licenza in tasca non vi trasforma in esperti». Prima di tutto ricordate che sono cinque i tipi da cui tenersi alla larga: quattro specie di amanita (falloide, detta anche tignosa o tignola velenosa, verna, virosa e muscaria, conosciuta come ovolo malefico) e il cortinario di montagna: «Purtroppo», dice Consiglio, «ci sono troppi finti esperti. Occorre grande cautela, e comunque non fidarsi mai del parere dell’amico». Meglio muoversi con un manuale illustrato e lasciare sul terreno i funghi di cui non si è sicuri, anche perché servono all’ecosistema del sottobosco. «E non dimenticate di far esaminare i funghi dagli esperti dei centri micologici delle Asl e dagli ufficiali sanitari: li trovate in ogni città». I funghi commestibili più diffusi in Italia? Porcini e prataioli: per conoscerli meglio, guardate la scheda nella pagina fianco.