Salute di sorrisi e canzoni n. 29 settembre 2001 pag. 43, 29 settembre 2001
Il valore nutritivo dei funghi è praticamente nullo. «Per la maggior parte», dice il professor Carlo Cannella, ordinario di Scienze dell’alimentazione all’università La Sapienza di Roma, «sono composti di acqua: per questo è facile immaginare quanto basso sia il loro apporto dal punto di vista nutrizionale
Il valore nutritivo dei funghi è praticamente nullo. «Per la maggior parte», dice il professor Carlo Cannella, ordinario di Scienze dell’alimentazione all’università La Sapienza di Roma, «sono composti di acqua: per questo è facile immaginare quanto basso sia il loro apporto dal punto di vista nutrizionale. I funghi da coltivazione poi, quelli che troviamo al supermercato con la definizione di prataioli o champignon, apportano solo 20 calorie per 100 g mentre la percentuale di grassi è dello 0,2». Analogo il discorso per le proteine: ogni 100 g di funghi freschi ce ne sono 5 di proteine, contro i 18-20 g contenuti nella stessa quantità di carne di manzo. Ma se è scarso il conteggio delle proprietà nutritive, non significa che i funghi non abbiano qualche qualità: in un piatto di funghi ci sono potassio e fosforo, zinco, rame e ferro. Senza contare la presenza delle vitamine: dalla A alla B, dalla C alla D2, dalla K alla PP. «Possiamo dire che hanno le stesse proprietà della verdura o della frutta». Basta comunque usare un ultimo accorgimento: fare moltissima attenzione ai funghi che arrivano dall’estero. «Spesso», precisa il professor Cannella, «si tratta di specie coltivate con scarsi controlli, che possono creare anche seri problemi all’apparato gastrointestinale».