Maria Grazia Cutuli sul Corriere della Sera del 15/09/2001 a pagina 15; Enrico Franceschini su La Repubblica del 12/09/2001 a pagina 15 e su La Repubblica del 13/09/2001 a pagina 18;, 15 settembre 2001
Reazioni dei palestinesi. A Gerusalemme, martedì 11 settembre, i palestinesi ballano nelle vie della città, regalano dolci ai bambini, suonano i clacson come dopo una vittoria sportiva, fanno fuochi d’artificio, rilasciano ai cronisti dichiarazioni di questo tipo: « Siamo felici, è una cosa meravigliosa, un sogno a occhi aperti, finalmente l’America è stata umiliata e punita per il suo sostegno a Israele»
Reazioni dei palestinesi. A Gerusalemme, martedì 11 settembre, i palestinesi ballano nelle vie della città, regalano dolci ai bambini, suonano i clacson come dopo una vittoria sportiva, fanno fuochi d’artificio, rilasciano ai cronisti dichiarazioni di questo tipo: « Siamo felici, è una cosa meravigliosa, un sogno a occhi aperti, finalmente l’America è stata umiliata e punita per il suo sostegno a Israele». Mercoledì 12 settembre, Hanan Ashrawi, portavoce della Lega Araba, condanna duramente il massacro di civili inermi e spiega che «le manifestazioni di giubilo nei Territori sono state una reazione immediata di gente che non aveva ancora capito che cosa stava succedendo a New York». Yasser Arafat, leader dell’Autonomia, non si limita alle condoglianze e , posticipata la visita in Siria, si reca all’ospedale di Gaza per donare sangue da inviare agli «amici americani». Davanti al Consolato americano, nei quartieri arabi di Gerusalemme est, una cinquantina di persone, con i bambini in prima fila, impugnano cartelli di solidarietà, distribuiscono mazzi di gladioli bianchi, rilasciano dichiarazioni riparatorie davanti alle telecamere.