Enrico Franceschini su La Repubblica del 13/09/2001 a pagina 18; Maria Grazia Cutuli sul Corriere della Sera del 13/09/2001 a pagina 15; Umberto De Giovannangeli su L’Unit del 13/09/2001 a pagina 11., 13 settembre 2001
La notte del 12 settembre è stata una notte di sangue nei Territori. I carri armati «con la stella di David» che circondavano Jenin, il centro della Cisgiordania considerato da Israele «il nido dei kamikaze», hanno sparato contro le case e i campi profughi, provocando almeno dieci morti (tra cui una bambina di 9 anni) e una quarantina di feriti
La notte del 12 settembre è stata una notte di sangue nei Territori. I carri armati «con la stella di David» che circondavano Jenin, il centro della Cisgiordania considerato da Israele «il nido dei kamikaze», hanno sparato contro le case e i campi profughi, provocando almeno dieci morti (tra cui una bambina di 9 anni) e una quarantina di feriti. Un altro palestinese è stato ucciso nella Striscia di Gaza, dove i soldati israeliani hanno aperto il fuoco contro un taxi che non si è fermato a un posto di blocco. Una donna israeliana è stata uccisa in un’imboscata nella zona di Qalqilya, e due bombe sono state scoperte e disinnescate nel rione ebraico di Ghilo, nella zone occupata di Gerusalemme. Israele rimane in stato d’allerta: l’aeroporto Ben Gurion è stato evacuato per un falso allarme bomba, così come il più grande centro commerciale di Tel Aviv.