Alex Kerr, "Il Giappone e la gloria", Feltrinelli, 18 settembre 2001
Nella valle di Iya, dove si rifugiarono i sopravvissuti del clan Heike dopo la lunghissima guerra contro il clan Genji (1190-1920), ancora nel 1972 la gente viveva come nel Medioevo: i contadini indossavano abiti impermeabili di paglia intessuta, nelle case si cucinava su un focolare scavato nel pavimento
Nella valle di Iya, dove si rifugiarono i sopravvissuti del clan Heike dopo la lunghissima guerra contro il clan Genji (1190-1920), ancora nel 1972 la gente viveva come nel Medioevo: i contadini indossavano abiti impermeabili di paglia intessuta, nelle case si cucinava su un focolare scavato nel pavimento. Le abitazioni, con i tetti protesi verso l’alto come quelli delle chiese, spesso non avevano soffitto per l’abitudine di far essiccare le foglie del tabacco appendendole sul focolare: il fumo e la fuliggine del focolare aperto, sempre acceso, annerivano gli interni (effetto chiamato dai giapponesi kurobiraki, "luccicamento nero").