Ettore Tibaldi, "Uomini e bestie", Feltrinelli 1999, 18 settembre 2001
I gatti sono stati protagonisti di quattro fasi di addomesticamento. Prima del 5000 a.C., erano in competizione con le comunità di cacciatori-raccoglitori d’Egitto per la cattura di piccole prede, mammiferi e uccelli
I gatti sono stati protagonisti di quattro fasi di addomesticamento. Prima del 5000 a.C., erano in competizione con le comunità di cacciatori-raccoglitori d’Egitto per la cattura di piccole prede, mammiferi e uccelli. Tra il 5000 e il 2000 a. C., frequentavano i villaggi e aiutavano gli agricoltori cacciando i roditori. Dal 2000 a. C. vennero tenuti in recinti, all’interno dei templi, come animali da compagnia dei sacerdoti e perciò sacri. Dopo il 1000 a. C. prese piede l’abitudine di allevare colonie di gatti, crescerli e curarli per poi ucciderli e mummificarli non appena avessero raggiunto l’età adulta. Il ”valore divino” dei gatti ebbe la massima diffusione tra il 664 e il 343 a.C. (da allora in poi vennero esportati in Grecia, Italia, India).