Salute di sorrisi e canzoni n. 29 settembre 2001 pag. 72, 29 settembre 2001
Le proprietarie di una pelle mista sono in genere delle pessimiste: di quelle, per intendersi, che guardando un bicchiere pieno a metà dicono tristemente che è mezzo vuoto anziché mezzo pieno
Le proprietarie di una pelle mista sono in genere delle pessimiste: di quelle, per intendersi, che guardando un bicchiere pieno a metà dicono tristemente che è mezzo vuoto anziché mezzo pieno. E così, appena arrivano in una profumeria, annunciano subito che sono sfortunate e non sanno proprio come cavarsela con quella loro pelle che sul naso brilla e sulle tempie tira. Ma se la commessa cerca di consigliare una crema «per pelli normali a tendenza grassa», la guardano come se fosse una pazza che non si rende conto del loro grave problema. E così fanno di testa loro, comprando un vasetto di crema per le zone grasse e uno per quelle aride, più due detergenti, e magari due maschere e due diversi fondotinta. Si portano a casa un (costoso) sacchetto di prodotti, cominciando diligentemente ad usarli fin dalla prima sera. Ma alla terza si sono già stancate e smettono. E così la pelle continua a rimanere mista. Inutile dire, invece, che la commessa aveva ragione, meglio, hanno avuto ragione quelle case cosmetiche che una decina di anni fa, scoprendo quant’era complicato usare due creme diverse, hanno risolto il problema proponendone una sola, molto idratante, che andasse bene per entrambe le zone.