Salute di sorrisi e canzoni n. 29 settembre 2001 pag. 74, 29 settembre 2001
Detta in due parole: siete tornate. Ovvero: eccovi lì, allo specchio a raccogliere i cocci dell’abbronzatura che fu e a dirvi che «l’aspetto, però, è migliore» oppure «che forse non valeva la pena darsi tanto da fare»
Detta in due parole: siete tornate. Ovvero: eccovi lì, allo specchio a raccogliere i cocci dell’abbronzatura che fu e a dirvi che «l’aspetto, però, è migliore» oppure «che forse non valeva la pena darsi tanto da fare». Bene, avete finito il consuntivo? Al lavoro: star lì con le mani in mano serve poco. E quindi cominciate andando dal parrucchiere. Non è il caso di fare impacchi di midollo di bue come faceva vostra nonna, è più rapido farsi fare un «ristrutturante» di oli vegetali alle radici. E poi, tassativo, un controllo ai peli superflui: sono ricresciuti e vanno eliminati di nuovo. Però attente: in questo momento la pelle delle gambe è squamata come quella di una lucertola, quindi meglio trovare un sistema depilatorio delicato o saranno dolori. Mani e piedi: sono allo stato selvaggio, soprattutto i piedi, quindi prendete un appuntamento dal podologo. Nell’attesa datevi da fare con un pezzetto di carta vetrata «00»: è più morbida della pietra pomice e, usata tutte le mattine, dopo la doccia, elimina tutte le ruvidezze. Rughe e rughette: ora si vedono di più perché col sole sono diventate bicolori, chiare all’interno scure all’esterno. Potete farvi fare microiniezioni di collagene dal dermatologo, ma se quando la tintarella si schiarirà i solchi non saranno più così evidenti, basterà una buona crema.