Francesca Folda su Panorama del 20/09/01 a pagina 75, 20 settembre 2001
Secondo Giovanni Scialdone, comandante dei carabinieri in forza al ministero del Lavoro, due dipendenti su cinque lavorerebbero in nero
Secondo Giovanni Scialdone, comandante dei carabinieri in forza al ministero del Lavoro, due dipendenti su cinque lavorerebbero in nero. Su 11.942 aziende industriali ispezionate, sono state individuate 9.551 violazioni alle leggi sociali. Al Sud prevale il lavoro nero in senso stretto, al Centro-Nord, il lavoro subordinato spacciato per lavoro autonomo. I settori a rischio: lavoro portuale ed edile, industria manifatturiera, case di riposo e assistenza anziani, manutenzione di impianti elettrici e di sollevamento. Per il comandante l’immigrazione clandestina ha aggravato la situazione: con la manodopera straniera i datori di lavoro risparmiano sui contributi, i clandestini vengono sfruttati e sottopagati. A Roma i controlli effettuati in bar, ristoranti e pompe di benzina, dal 16 al 20 di luglio di quest’anno, hanno dimostrato che su 158 dipendenti 52 lavoravano in nero. Secondo i carabinieri, controlli e verifiche sono le uniche vie efficaci fino a quando i costi di una assunzione regolare continueranno ad essere tanto elevati: per un operaio che guadagna un milione e mezzo netto, il datore di lavoro paga circa 750 mila lire di contributi. Il governo propone invece un "condono" con sgravi contributivi per le aziende che decidono di mettersi in regola.