Silvia Ronchey su La Stampa del 19/09/01 a pagina 29., 19 settembre 2001
«Gli americani medi non riescono a immaginare che qualcuno possa uccidere per un credo. Da un lato, manca loro ogni memoria della storia europea, di eventi come le Crociate o le Guerre di Religione
«Gli americani medi non riescono a immaginare che qualcuno possa uccidere per un credo. Da un lato, manca loro ogni memoria della storia europea, di eventi come le Crociate o le Guerre di Religione. Ma d’altro lato non hanno nemmeno nozione del presente americano, di fatti come l’attentato di Timothy McVeigh a Oklahoma City o gli attentati dinamitardi alle cliniche abortiste o gli assassini dei medici che praticano l’aborto. La loro convinzione è che si tratti di sbandati: o pazzi o criminali. Non si rendono conto che dietro a tutto ciò esistono delle fedi o delle ideologie... Per esempio, quando Kennedy fu ucciso, la prima cosa che Eisenhower disse fu: "Solo un pazzo poteva compiere un gesto simile". Ora, nel momento in cui abbiamo formulato la diagnosi, ecco che il problema non ci riguarda più. Ci dev’essere una risposta, diciamo, e così sradichiamo il problema da noi stessi per liberarcene. Ed è il grande errore americano» (James Hillman, psicologo junghiano).