Ivan Turgenev, "Padri e figli", Introduzione di Franco Cordelli, Einaudi, 21 settembre 2001
Come finisce. «Possibile che l’amore, l’amore santo e devoto, non sia onnipotente? Oh, no! Per quanto appassionato, peccatore e turbolento sia il cuore nascosto in una tomba, i fiori che vi crescono sopra ci guardano serenamente coi loro occhi innocenti: non dell’eterno riposo soltanto essi ci parlano, di quella gran pace della natura "indifferente"; essi ci parlano anche di un’eterna riconciliazione e di una vita senza fine
Come finisce. «Possibile che l’amore, l’amore santo e devoto, non sia onnipotente? Oh, no! Per quanto appassionato, peccatore e turbolento sia il cuore nascosto in una tomba, i fiori che vi crescono sopra ci guardano serenamente coi loro occhi innocenti: non dell’eterno riposo soltanto essi ci parlano, di quella gran pace della natura "indifferente"; essi ci parlano anche di un’eterna riconciliazione e di una vita senza fine...».