Lucio Mastronardi, "Il maestro di Vigevano", Einaudi, 21 settembre 2001
Fine del capitolo 7: «Fra questa domenica e la prossima dovranno passare centasessantotto ore, a una a una"
Fine del capitolo 7: «Fra questa domenica e la prossima dovranno passare centasessantotto ore, a una a una". Inizio del capitolo 8: "Sono passate le centasessantotto ore. Sta finendo un’altra domenica. Che ne ho fatto di queste centosessantotto ore? Venticinque ore le ho spese a scuola. Altre venticinque le ho spese in lezioni e ripetizioni, e fa cinquanta. Una sessantina di ore si sono consumate nel sonno. E le altre cinquantotto? Una mezza dozzina se ne sono andate nel mangiare; un altro paio se ne sono andate per le piccole azioni, e cinquanta ore le ho consumate nelle abitudini. La mezz’oretta al caffè prima di andare a scuola; l’oretta al caffè dopocena; l’oretta sdraiato dopo le ripetizioni; le rimanenti ore a parlare coi colleghi e col giornalista, fino a consumare centosessantotto ore. Mi accorgo che la mia vita è tutto un seguito di ore bruciate, di tempo perduto. Ma che devo fare? mi domando "Che devo fare?" ho domandato a una vecchia collega. "Che vuole fare?" mi ha risposto "ormai è di ruolo!"».