W. Alvarez, "T. Rex e il cratere dell’Apocalisse", Mondadori, 21 settembre 2001
rnD1]/io di secondi il corpo celeste penetrò buona parte dell’atmosfera, comprimendo con un gigantesco boato l’aria e scaldandola fino a temperature quattro o cinque volte maggiori di quelle del Sole
rnD1]/io di secondi il corpo celeste penetrò buona parte dell’atmosfera, comprimendo con un gigantesco boato l’aria e scaldandola fino a temperature quattro o cinque volte maggiori di quelle del Sole. Quando il corpo toccò la Terra, si diramarono due onde d’urto: una procedette nel basamento roccioso della crosta terrestre, passò attraverso uno strato di calcare spesso tre chilometri e raggiunse la crosta granitica dove distrusse la struttura cristallina dei minerali. Nel frattempo giunse la seconda onda d’urto, quella di ”risposta”, che investì il corpo celeste. Così, mentre affondava creando un cratere, il corpo celeste vaporizzò e il cratere emise vapori incandescenti e frammenti solidi che ricaddero sulla Terra a centinaia di chilometri.