Federico Ungaro su L’Unit del 24/09/01 a pagina 29., 24 settembre 2001
Poco costose e facili da costruire, le armi chimiche sono apparse nei conflitti moderni nel corso della Prima guerra mondiale
Poco costose e facili da costruire, le armi chimiche sono apparse nei conflitti moderni nel corso della Prima guerra mondiale. Usate dalle nostre truppe nel conflitto Italia-Etiopia, sono riapparse durante la repressione di Saddam Hussein contro i curdi. Dagli anni Quaranta, le principali armi chimiche sono i gas nervini, sostanze che agiscono sul sistema nervoso, portando alla morte in pochi minuti: coloro che ne sono colpiti non riescono più a respirare. I principali sono il "sarin", il "tibun" e il "VX", ma alcuni ricercatori americani dell’Henry L. Stimson Center ne ricordano altri tre: sostanze che bloccano la circolazione del sangue (cianuro di idrogeno e cloruro cianogeno), sostanze asfissianti (fosgene) e sostanze che distruggono la pelle con cui entrano in contatto (gas mostarda). Gli antidoti sono pochi e spesso insufficienti: per il cianuro di idrogeno servono iniezioni di nitrito di sodio e sodio tiosolfato; per i nervini, iniezioni di atropina pochi secondi dopo l’esposizione; per gli asfissianti e i gas mostarda, non ne esistono. Secondo i ricercatori, le armi chimiche sarebbero poco efficaci in luoghi all’aperto particolarmente affollati (servirebbero molti litri di sostanze tossiche per raggiungere concentrazioni letali), ma molto distruttive se lanciate in un ambiente chiuso.