Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2001  settembre 25 Martedì calendario

Il 18 febbraio 1975 la Corte Costituzionale si pronuncia sull’articolo 546 del Codice penale che punisce l’aborto di una donna consenziente: non c’è equivalenza, sostiene finalmente la Corte, tra la vita di una persona e la salute di un embrione che persona deve ancora diventare

Il 18 febbraio 1975 la Corte Costituzionale si pronuncia sull’articolo 546 del Codice penale che punisce l’aborto di una donna consenziente: non c’è equivalenza, sostiene finalmente la Corte, tra la vita di una persona e la salute di un embrione che persona deve ancora diventare. Con 800 firme i radicali chiedono l’abrogazione del reato, la legge 194 passa alla Camera nel 1977 e al Senato nel maggio dell’anno dopo. L’Italia è tra gli ultimi: solo la Spagna depenalizzerà più tardi (1985). Nel maggio del 1981 un referendum contro la 194 non ottiene risultati.