Wladimiro Settimelli su L’Unit del 26/09/01 a pagina 5., 26 settembre 2001
Il Corano, libro sacro dei musulmani, deve il suo nome all’arabo "Qur’an" che significa «leggere, recitare o declamare ad alta voce»
Il Corano, libro sacro dei musulmani, deve il suo nome all’arabo "Qur’an" che significa «leggere, recitare o declamare ad alta voce». Per i fedeli è stato dettato dall’angelo Gabriele a Maometto in purissima lingua araba ed è quindi «increato e coeterno a Dio». Il Corano fu rivelato a brani negli anni tra il 610 e il 632, le sure (cioè i 114 capitoli) furono invece dettate a Mecca e Medina. Coloro che hanno ricevuto da Dio un libro o "kitab" (come gli islamici, i cristiani e gli ebrei) sono chiamati «gente del libro».