Antonio Ricci, "Striscia la tiv¼", Einaudi 1998, 26 settembre 2001
Durante la Guerra del Golfo, un cronista della Cnn, in collegamento da un albergo di Tel Aviv, finse un imminente attacco iracheno coi gas rifiutando, nonostante i perentori inviti dello studio centrale, di indossare la maschera antigas pur di continuare la sua telecronaca
Durante la Guerra del Golfo, un cronista della Cnn, in collegamento da un albergo di Tel Aviv, finse un imminente attacco iracheno coi gas rifiutando, nonostante i perentori inviti dello studio centrale, di indossare la maschera antigas pur di continuare la sua telecronaca. Antonio Ricci e i suoi collaboratori scoprirono la sceneggiata riguardando le immagini alla moviola: mentre il giornalista cercava di mettersi con le spalle al muro per guadagnare un primo piano, in un angolino del teleschermo apparivano per un attimo alcune persone tutte tranquille e senza maschera antigas. Altro falso costruito apposta per la televisione: durante la crisi di Albania, venivano inquadrati di continuo gruppi di albanesi che sparavano per aria. Un giornalista di Tirana svelò in seguito a Ricci che quello spreco di pallottole era per gli operatori delle tivvù straniere: ogni scena veniva pagata dieci dollari. Nel maggio del 1996 ”Striscia la notizia” raccolse le proteste dei cittadini di Solto Collina (Bergamo) per un collegamento di ”Linea verde”: i volontari del Wwf, volendo rendere più spettacolare la presenza dei Pooh che partecipavano all’operazione ”Bosco pulito”, avevano gettato nei prati vecchi water e lavatrici rotte.