La macchina del tempo n. 9 settembre 2001 pag 34, 9 settembre 2001
Il suo nome è una sfida. Una leggenda vivente. Ray Charles, l’autore di I got a woman nasce in Georgia nel 1930 e subito dopo si trasferisce in Florida con la famiglia
Il suo nome è una sfida. Una leggenda vivente. Ray Charles, l’autore di I got a woman nasce in Georgia nel 1930 e subito dopo si trasferisce in Florida con la famiglia. Ama guardare il sole e giocare nella luce, si diverte ad accendere fiammiferi per contemplarne la fiamma. Ma verso il quinto anno di età i suoi occhi cominciano ad allarmarlo: non riesce più a vedere la luce come prima. I genitori, preoccupati, chiedono l’aiuto di un medico. Il piccolo Ray soffre di un glaucoma, la stessa malattia che oggi colpisce, per esempio, il calciatore Edgar Davids. Il problema oggi si controlla con i farmaci giusti, ma allora era inguaribile. Due anni dopo è cieco. Frequenta le scuole per non vedenti e impara a suonare il pianoforte, il clarinetto e altri strumenti a fiato. Studia musica classica. Impara la matematica e scopre la sua strettissima relazione con le sette note: sviluppa un metodo tutto personale di comporre e arrangiare a memoria, raccontando poi le diverse ”parti” ad un copista, una a una. Nel 1945 abbandona la scuola e si trasferisce a Seattle: nel 1947 forma il suo primo gruppo, il McSon Trio. Incide il primo pezzo nel 1949. Il successo mondiale arriva nel 1960, con I got a Woman: Ray è un gigante della black-music. Il suo rapporto con la vista? « un ricordo: i colori, i boschi della Georgia, la luce del sole, il viso di mia madre Aretha. È stata lei a prepararmi a una vita di indipendenza nonostante il mio problema. Oggi, semplicemente, vivo».