La macchina del tempo n. 9 settembre 2001 pag 35, 9 settembre 2001
Osteogenesi imperfetta, una malattia nota come ”Ossa di vetro”: è il dramma di Michel Petrucciani, grande maestro del jazz
Osteogenesi imperfetta, una malattia nota come ”Ossa di vetro”: è il dramma di Michel Petrucciani, grande maestro del jazz. Nasce ad Orange, nella Francia meridionale, il 28 dicembre del 1962 da una famiglia di musicisti. Il padre, Tony, è di origine italiana. Michel non cresce, non può camminare, deve essere portato in braccio dappertutto: il suo scheletro non sopporta il minimo urto, il minimo peso. L’unico luogo dove si trova a suo agio è il seggiolino del pianoforte. Una volta adolescente è alto meno di un metro e pesa 30 chili. Ed è già un fenomeno: affianca al piano il padre, chitarrista di professione. Nel 1982 parte per gli Usa dove viene a contatto con i maestri del jazz contemporaneo. Il 1985 è il suo grande anno: stringe un contratto con la Blue Note, fa concerti in tutto il mondo. Le immagini di questo piccolo uomo, chino sui tasti del pianoforte, inteneriscono: ma dopo il primo impatto è la sua musica a vincere. «La mia filosofia?» dichiara. «Divertirmi davvero. E non lasciare mai che qualcosa mi impedisca di fare quel che voglio». Quel ”qualcosa” è la sua malattia: la sua vita è piena e felice, nonostante la fragilità delle sue ossa lo renda vittima, decine di volte all’anno, di fratture in tutto il corpo. A dispetto di tutto, si sposa. E dichiara: «A volte penso che, da lassù, qualcuno mi abbia salvato dall’essere normale». Muore improvvisamente, a New York, il 5 gennaio 1999.