Lucia Borgia su Il Mattino del 25/09/01 a pagina 5., 25 settembre 2001
Alle donne afghane è fatto divieto assoluto di lavorare, di farsi curare da medici maschi, di studiare; possono essere lapidate per supposto adulterio e sepolte vive per presunta omosessualità
Alle donne afghane è fatto divieto assoluto di lavorare, di farsi curare da medici maschi, di studiare; possono essere lapidate per supposto adulterio e sepolte vive per presunta omosessualità. Quando camminano per strada cercano di non far rumore con le ciabattine perché non sembrino scarpe coi tacchi, "segno del male" che autorizzerebbe qualunque passante a prenderle a schiaffi. Secondo gli ultimi dati forniti dall’Onu, il 97 per cento di loro è afflitto da «depressione gravissima e volontà suicida». Attualmente in Afghanistan vengono organizzate scuolette in casa in cui, con la scusa d’insegnar loro il Corano, le bambine vengono istruite in altre materie.