Janet Gleeson, "Arcanum", Rizzoli 1998, 27 settembre 2001
Per secoli gli europei tentarono di scoprire in che modo i cinesi fabbricassero la porcellana (i cinesi, naturalmente, non svelarono mai il segreto)
Per secoli gli europei tentarono di scoprire in che modo i cinesi fabbricassero la porcellana (i cinesi, naturalmente, non svelarono mai il segreto). Secondo Marco Polo gli artigiani raccoglievano un certo tipo di terra, la ammucchiavano e la lasciavano al sole, alla pioggia e al vento per una quarantina d’anni, senza mai toccarla. Altri erano convinti che la porcellana fosse realizzata con il guscio polverizzato delle aragoste e delle uova, oppure che l’argilla dovesse restare sepolta per un secolo. I cinesi, in realtà, mescolavano il caolino e un minerale ricco di feldspati chiamato petunzè. Poi cuocevano l’impasto ad alta temperatura in modo che il quarzo dei feldspati, sciolto e vetrificato, potesse fondersi nei pori dell’argilla formando quelle microscopiche strutture note come aghi di mullite, tipici della porcellana.