Giusi Ferr su Amica del 3/10/01 a pagina 111., 3 ottobre 2001
Negli anni Settanta, quando il regista Danis Tanovic era bambino, Sarajevo era una città «piccola, sicura, anche un ragazzino di sei anni poteva camminare da solo per le strade»
Negli anni Settanta, quando il regista Danis Tanovic era bambino, Sarajevo era una città «piccola, sicura, anche un ragazzino di sei anni poteva camminare da solo per le strade». A quel tempo il rito del Bar Mitzvah, che sanciva il passaggio dei giovani ebrei nell’età adulta, era una cerimonia importante per tutti: quando finiva i musulmani uccidevano un animale in nome di Dio e lo offrivano ai vicini. Quando Danis Tanovic aveva poco più di vent’anni, Sarajevo era una città sotto assedio. Allo scoppio della guerra, Tanovic si arruolò volontario nell’esercito bosniaco ed incollò al suo elmetto una videocamera Hi-8, «prendeva le inquadrature attraverso il mirino del fucile: decine di riprese, più di trecento ore al fronte». Ora non abita più a Sarajevo, vive a Parigi insiema ad una bella moglie e un figlio piccolo. Fa il regista, ha realizzato dei filmati per il Consiglio d’Europa, uno spot per la Benetton e ha girato un film: "Terra di nessuno".