La macchina del tempo n. 9 settembre 2001 pag 54, 9 settembre 2001
Il sistema è controllato da un supercomputer, che calcola la configurazione del cielo trenta volte al secondo e che ha la capacità di gestire contemporaneamente 14 Gigabyte di dati (l’equivalente della memoria di più di 200 computer da tavolo) e di memorizzarne, in giganteschi hard disk, due Terabyte
Il sistema è controllato da un supercomputer, che calcola la configurazione del cielo trenta volte al secondo e che ha la capacità di gestire contemporaneamente 14 Gigabyte di dati (l’equivalente della memoria di più di 200 computer da tavolo) e di memorizzarne, in giganteschi hard disk, due Terabyte. Cioè 2 mila gigabyte. Lo stato del cielo, calcolato in tempo reale, viene inviato a una serie di otto videoproiettori che lo compongono, sullo schermo a cupola, come un complicatissimo puzzle. Non basta ancora. Quello dell’Hayden Planetarium è un vero e proprio spettacolo. L’universo viene presentato dalla voce narrante di Tom Hanks, prestato all’astronomia dai tempi della sua interpretazione nel film Apollo 13. L’attore porta lo spettatore dagli oggetti più vicini del Sistema Solare fino ai confini dell’Universo conosciuto. E per aumentare la spettacolarità dello show non mancano proiezioni accessorie e, addirittura, una completissima serie di effetti sonori: in ogni poltrona sono installati dei potenti subwoofer, capaci di far letteralmente vibrare gli spettatori nei momenti topici. Effetti sonori che sono ancora più preziosi e particolari nel secondo spettacolo offerto dal Planetario newyorchese: in Big Bang la voce del premio Oscar Jodie Foster accompagna il pubblico alla scoperta dell’origine del nostro Universo. E un sistema di ologrammi laser ragala l’illusione della tridimensionalità.