La macchina del tempo n. 9 settembre 2001 pag 54, 9 settembre 2001
Planetari in Italia Ma per assistere a uno spettacolo del genere bisogna per forza andare all’estero? Naturalmente no, anche se nel nostro Paese i planetari sono davvero pochi
Planetari in Italia Ma per assistere a uno spettacolo del genere bisogna per forza andare all’estero? Naturalmente no, anche se nel nostro Paese i planetari sono davvero pochi. Il punto della situazione lo fa per noi Fabio Peri, Responsabile scientifico del planetario di Milano: «Oggi l’unico planetario italiano di grandi dimensioni è il nostro. Ha una cupola di 20 metri di diametro e ospita, ogni anno, circa 100 mila spettatori. Poi ci sono altri due planetari, di dimensioni comprese tra 8 e 10 metri, aperti al pubblico: sono tutti nel centro Italia, a Modena e a Ravenna. Tutti gli altri, molto più piccoli, sono invece installati presso circoli astrofili o Istituti Nautici. E servono, semplicemente, come mezzi didattici per permettere a soci e alunni di familiarizzarsi con il cielo stellato». Per certi versi, quindi, il nostro Paese è in arretrato, su questo fronte. Tuttavia il Planetario di Milano, pur non avendo i mezzi di quello di New York, ha una particolarità che lo rende per alcuni aspetti uno tra i più originali oggi esistenti. «Il nostro Planetario ha una sua filosofia molto particolare, che deriva dalla sua tradizione di oltre 70 anni di proiezioni» spiega Peri. «Da noi gli spettacoli sono sempre dal vivo, con una persona che parla al pubblico. E programma direttamente, in tempo reale, il percorso tra le stelle virtuali che la macchina proietta. Questo significa che ogni spettacolo è diverso dall’altro. In questo modo l’approccio con il pubblico diventa molto più diretto ed efficace, oltre che più ricco dal punto di vista dei contenuti».